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7 Settembre 2018Allodi Apicoltura: a Reggio Emilia abbiamo anche il miele. Scopri questa giovane realtà!
A inizio Giugno ho fatto visita alle ragazzine di Allodi Apicoltura: una giovane realtà di Cavriago (siamo poco fuori a Reggio Nell’Emilia in direzione Parma), nata nel 2013 dall’interesse di Morgan Allodi, fresco di laurea ma ben presto divenne un affare di famiglia!
mamma fa le bomboniere e papà aiuta nella coltivazione. Nella squadra c’è pure lo zio che avendone in casa condivide il suo sapere!
Allodi Apicoltura: una giovane realtà reggiana
In laboratorio apprendo i primi concetti sulle api e la produzione del miele:
Innanzitutto il miele, cosa non facile da produrre, cambia da zona a zona riportando così sfumature diverse. Di conseguenza cambia anche il tipo di produzione: miele mille fiori, miele di acacia, melata, tiglio ecc
Allodi Apicoltura produce anche la melata, ovvero il liquido che gli afidi buttano fuori perché in eccesso (ad esempio quel taccone sul vetro dell’auto quando viene posizionata sotto gli alberi), e il miele di Ailanto dal buonissimo sapore di thè alla pesca, è una fioritura intercalare fra l’acacia che termina a Maggio e il tiglio che inizia a fine Giugno/primi di Luglio!
Le api vivono dentro una struttura (chiamata cassetta) e la sua preparazione avviene con l’acquisto di cera biologica preparata ed inserita nelle cassette quando la famiglia di api è pronta. In particolare la cera viene incollata sul telaino da nido e la famiglia lo sviluppa in tridimensione. Una fase delicata.
Una fase dove è richiesta tanta energia alle api: lo sapevi che per ogni chilo di cera ci vogliono 10 kg di miele?
Nella parte inferiore della cassetta si trova la covata mentre sopra le api portano il miele utile per nutrire la famiglia del piano di sotto. Il miele in più viene raccolto con un telaino più piccolo rispetto a quello da nido, apposito per la raccolta e deposizione del miele nel mielario.
La produzione di miele è molto particolare, richiede attenzione cura e tanta passione <<Una volta che son partito amici parenti famigliari hanno iniziato ad interessarsi ed appassionarsi>> mi confessa Morgan.
Dal laboratorio all’apiario ci spostiamo con l’auto e Morgan continua ad appassionarmi raccontandomi che: ci sono 44 cassette di api nel suo apiario con più di 100.000 mila api si stima ma nel suo piccolo l’ape non fa molto […] l’ape infatti è un SUPERORGANISMO ovvero un ecosistema basato sulla famiglia dove ogni ape possiede un ruolo ciclico, il quale una volta terminato si specializza in un altro ruolo. Diciamo che le api si sacrificano per la covata.
L’ape classica ha una durata di vita pari a 30 – 40 giorni mentre l’ape regina vive un ciclo completamente diverso perchè quella che sarà l’ape regina si cova 1 sola volta in tutta la sua vita, dopo 16 giorni si sviluppa e poi esce di casa per il volo nuziale durante il quale incontra i fuchi nella zona e si feconda così da raccogliere nelle spermateche più liquido possibile. Le spermateche sono piccoli serbatoi che pian piano diminuiscono.
In ogni cassetta c’è solo 1 ape regina quindi per famiglia: un’ape regina dura 5 anni!
L’ape regina…
L’ape regina è la figura cruciale per una famiglia di api. Ogni anno viene marchiata: ogni anno c’è un colore (rosso, verde, bianco, giallo, blu) colori che si alternano, quest’anno è l’anno del rosso quindi le regine vengono colorate con un simil smalto. Infatti sul dorso si disegna un punto colorato per trovarle a colpo d’occhio.
Inoltre per l’apicoltore è un processo utile visto il periodo della sciamatura: è un periodo problematico perché l’ape regina vecchia con le sue api operaie sciama cioè si sposta magari su di un albero e crea un altro nido quindi marcando la regina l’apicoltore sa se l’ape regina è partita oppure no.
Come si capisce dove vanno a prendere il polline?
Ogni produttore valuta la zona in base alle piante che ci sono intorno e al tipo di miele che vuole produrre. Non è sempre facile! Morgan infatti mi dice che da lì a pochi giorni porterà una parte delle sue api a Marola per produrre il miele di castagno.
Marola è un piccolo paesino sotto il comune di Carpineti, siamo sempre in provincia di Reggio Nell’Emilia ma sul tratto del primo Appennino)
Ovviamente questo spostare richiama ulteriore lavoro: sono richiesti dichiarazioni all’ASL, vi sono gps di mappatura e anche i proprietari dei terreni devono dare il loro consenso.
Allodi Apicoltura: dalla teoria… all’apiario
E’ vero che senza la teoria non vai da nessuna parte, e molti concetti mi sono stati utili successivamente, ma la parte più bella per me è stata la visita sul campo ovviamente armata di tuta gentilmente concessa da Morgan!
Entrambi ben addobbati per non essere punti dalle api, mi sono incamminata pur avendo comunque paura, ci avviciniamo utilizzando l’affumicatore che ci permette di disturbare bonariamente le api e agire senza problemi.
Loro sentono il fumo e corrono tutte in casa per proteggere il proprio operato!
Nel telaio vi sono l’ape regina e l’ape classica operaia che si sviluppa dopo 21 giorni mentre dal 6° giorno in poi opercola il telaio: dall’estrazione di un telaino sono visibili due tipi di covate ovvero quella femminile che è pari alle pareti del telaio e quella maschile (covata da fuco) che appare in rialzo, in rilievo rispetto a telaio di base.
le api più chiare sono quelle appena nate, le gialle scure sono in vita già da tempo
Poi, cosa interessante è trovare la covata da ape regina: spesso il nido è creato ai bordi del telaio e verso il basso. Nel caso in cui sia presente significa che è l’inizio di una nuova cella in cui nascerà una nuova ape regina, la quale si riprodurrà durante il periodo di sciamatura creando problemi all’apicoltore. Ecco il motivo della sua distruzione.
Sai in che cosa consiste l’escludi regina?
Curioso è individuare i diversi tipi di covata: i maschi covano sempre in periferia, l’ape classica sempre in centrale mentre la covata da regina nei lati nascosti del telaini che con tutto il movimento di api si fatica a vedere.
Cosa accade se l’apicoltore si dimentica di inserire il telaino? Le api sono delle grandi lavoratrici, guarda qui:
La mia avventura al mielario di Allodi termina qui purtroppo, ma è stato un pomeriggio istruttivo divertente e molto buono 😋. Scoprire il mondo di queste piccole ragazzine mi ha fatto apprezzare ancora di più la natura, il mio territorio e il volersi mettere in gioco. Bravo Morgan!
Il miele di Allodi Apicoltura anche quest’anno riceve il riconoscimento dall’albo nazionale degli apicoltori. L’esame si basa su aroma, gusto e colore più vicino alle specifiche standard di quella categoria. E’ un esame annuale.
Alla prossima avventura Made in Emilia (presto!),
La Rasdora
Ps: ecco le ricette che puoi preparare con i mieli di Allodi Apicoltura, condividi il tuo esperimento!